Corte di Cassazione sentenza n. 769/2018: ai fini della determinazione dell’assegno nel procedimento di separazione la professione di idraulico in un giovane che gode di ottima salute è incompatibile con la condizione di disoccupato:

Con questa recentissima sentenza i giudici della Suprema Corte considerano la professione di idraulico e la condizione di disoccupato inconciliabili, specialmente se la persona è giovane e di buona salute. Pertanto è stato rigettato il ricorso di un giovane separato condannato dalla Corte di appello di Milano a corrispondere alla moglie e ai figli un assegno mensile di 800 euro, oltre al 50% delle spese straordinarie.
Il marito aveva cercato di addurre a pretesto della sua impossibilità di versare un congruo assegno il fatto che non lavorasse, ma i giudici non ne sono rimasti convinti nemmeno dopo aver visionato le sue ultime dichiarazioni dei redditi. Infatti secondo loro non si poteva   escludere che il giovane idraulico svolgesse attività di lavoro “magari in nero”, o disponesse di altri risparmi, essendo un “soggetto in salute, giovane, con capacità lavorativa specifica e che può adattarsi a reperire altro lavoro”.
Evidenzia la sentenza della Suprema Corte che, avendo le dichiarazioni dei redditi una funzione peculiarmente fiscale, queste non hanno effetto vincolante per il giudice nelle controversie diverse da quelle tributarie.  E, d’altra parte lo stesso articolo 156 c.c. sancisce che il giudice debba determinare la misura dell'assegno tenendo conto non solo dei redditi delle parti, ma anche di quelle altre circostanze non indicate specificamente, né determinabili a priori, ma individuabili in tutti quegli elementi fattuali di ordine economico, o comunque valutabili in termini economici, differenti dal reddito e capaci di incidere sulle condizioni economiche delle parti in causa.

Scarica la sentenza n.769/2018 della Corte di Cassazione

18 gennaio 2018



Torna all'indice degli articoli